venerdì 16 agosto 2013

Quando lo sport si fa con passione


Dedico questo post a tutti gli sportivi, a tutti quelli che giorno dopo giorno danno un senso buono a quello che è lo sport vero, guidato dalla vera dedizione.
A quelli che grazie all'enorme e leale passione non hanno contrattato e calunniato questo mondo, già troppo infangato dal denaro e dal potere.

Se ce l'hai fin dai primi anni di vita, non puoi viverci senza.
Lei c'era quando calzasti le prime scarpine da tennis.
Quando indossasti il primo tutù al saggio di Natale.
Lei c'era e c'è tuttora.
Non ha età, non ha misure, non ha razza e sesso. Non la vendi e non la compri.
La passione ti rende una persona migliore, più audace e rispettabile.
Ti alleggerisce spirito e mente, ma non ti rende accondiscendente e arrendevole.
Non conosce rinuncia e assuefazione facile.
La passione, quella vera, è unica e inconfondibile.
A momenti non la senti tua, ma in realtà ce l'hai dentro da sempre.
E' amore per il gioco, per la competizione più leale che tu possa affrontare.
E' quella volontà spinta da un animo puro e innocente.
A volte la passione supera ogni aspettativa fino a diventare una professione.
Lei c'è quando ti emozioni e giochi la centesima partita di campionato.
Lei c'è quando sei la persona più ribelle e ostinata al mondo, ma nonostante tutto si crea un'intesa incomparabile.
Lei c'è quando non sai dove ti porterà ma ti fidi ugualmente.
Lei c'è quando diventi una persona più posata e riflessiva e sei tu la prima persona a stupirtene.
Lei c'è quando fare gruppo diventa una gioia quotidiana irrinunciabile.
Lei c'è quando rimani in panchina ma inciti la tua squadra fino a perdere ogni frammento di voce.
Lei c'è quando rincorri ancora quel pallone anche se sai che il novantesimo sta per scoccare.
Lei c'è quando corri la maratona più difficile ma ti senti addosso l'entusiasmo e la grinta di un bimbo.
Lei c'è quando trovi il tempo e la presunzione di farcela.
Lei c'è quando sei senza fiato ma non rinunci alla salita.
Lei c'è quando perdi l'incontro ma stringi ugualmente la mano all'avversario.
Lei c'è quando sconfitta o vittoria che sia, ti incita l'animo.
Lei c'è quando hai il barbaro coraggio di osare, di oltrepassare l'orizzonte, senza conoscere ciò che troverai dopo la scarpata.
Lei c'è quando la voglia di metterti in gioco supera ogni contrarietà.
Lei c'è quando perdi in campo ma ti senti vincitore dentro.
Lei c'è quando riprovi quell'ostinato passo di danza ma ti addormenti dallo sfinimento.
Lei c'è quando i piedi sono doloranti e ammaccati ma corri a più non posso.
Lei c'è quando ti volti per afferrare il tuo compagno di squadra rimasto troppo indietro.
Lei c'è quando provi stupore e ammirazione nell'osservare i limpidi sorrisi di chi fa uno sport con il cuore.
Lei c'è quando anche l'esercizio più assurdo e odiato diventa un piacere spontaneo.
Lei c'è quando la custodisci gelosamente come un segreto inconfessabile.
Lei c'è quando gli ostacoli di ieri non sono più quelli di oggi.
Lei c'è e non ci abbandona. E' solo che richiede costanza e non è mai troppo tardi per riscoprirla.
Perché spesso è inosservata e si nasconde di fronte all'arroganza di molti.
E' limited edition solo per qualcuno, per chi la spreca, per chi la colpisce in maniera sleale.
A volte può essere schietta e pungente, ma se si fa sul serio, lei ti darà modo di ricrederti.
E la passione, quella vera, quella autentica, ti entra nelle vene. Ti pervade nel profondo.
Ti si dirama dentro istintivamente.
E' come una canzone che canticchi in continuazione ma di cui non conosci l'autore.
Non è vanto e nemmeno un'ostentazione. E non è speculazione.
E' la saggezza di chi ha ancora amore per una disciplina, per una sana educazione fisica.
E' ciò che ti insegna rispetto e condivisione.
E finché avrai la forza di reggerti in piedi, la passione sarà l'arricchimento più irrazionale e benevolo che ti saprà appagare.
Non ci saranno trofei o coppe dorate a renderle onore.
Perché lei vale molto di più.

     
 

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