venerdì 24 novembre 2023

Alimentazione e infiammazione: che relazione hanno

L’alimentazione è un aspetto cruciale della nostra vita quotidiana, che influenza in modo significativo la nostra salute e il benessere generale. 
Negli ultimi decenni, la ricerca scientifica ha messo in luce un legame profondo tra ciò che mangiamo e la nostra risposta infiammatoria interna. 
Questo legame, spesso sottovalutato, rivela un potenziale impatto considerevole sulla nostra salute a lungo termine. 
In questo articolo, esploreremo la complessa relazione tra alimentazione e infiammazione, analizzando come alcune scelte alimentari possano influenzare direttamente la nostra salute, sia nel bene che nel male.


Alimentazione e infiammazione: che relazione hanno

Il ruolo dell’infiammazione

L’infiammazione è una risposta fisiologica del nostro corpo a una serie di stimoli, tra cui infezioni, lesioni o stress. Questo processo è fondamentale per la guarigione e la difesa dell’organismo da agenti patogeni invasori. Durante un’infiammazione acuta, il sistema immunitario utilizza le sue risorse per combattere l’aggressore e ripristinare l’equilibrio nel corpo. 
Tuttavia, l’infiammazione può rappresentare un problema quando diventa cronica e persistente. Quando cronicizza, può essere meno evidente rispetto a quando la forma è acuta, ma può avere effetti a lungo termine molto negativi sulla salute. 
Si è scoperto, infatti, che l’infiammazione cronica è associata a una serie di malattie gravi, tra cui malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni, malattie neurologiche e persino alcune forme di cancro. Infatti, le infiammazioni articolari possono avere non solo un’origine traumatica ma anche patologica. 
L’importanza di comprendere l’infiammazione e la sua relazione con l’alimentazione risiede nella possibilità di adottare un approccio preventivo e terapeutico basato sulla dieta. 
Da questo punto di vista è utile sapere quali sono i cibi che possono migliorare la salute e quali possono influire negativamente sull’infiammazione cronica.



Gli alimenti pro-infiammatori

Un aspetto chiave da considerare nella relazione tra alimentazione e infiammazione è la presenza di alimenti e modelli alimentari che possono promuovere l’infiammazione cronica
Nel contesto delle società occidentali, in particolare, sono emerse tendenze alimentari che hanno dimostrato di avere un impatto negativo sulla salute infiammatoria.
In molti paesi industrializzati si riscontra sempre più la presenza di diete ipercaloriche e ricche di alimenti che possono contribuire all’infiammazione. Questi regimi alimentari spesso comprendono:
  • Cereali e zuccheri raffinati: questi alimenti, come il pane bianco, la pasta e i dolci, sono ricchi di zuccheri semplici e carboidrati altamente raffinati, che possono causare picchi di zucchero nel sangue e promuovere l’infiammazione.
  • Carne rossa lavorata: la carne rossa lavorata, come i salumi e le salsicce, è spesso associata a un aumento del rischio di infiammazione cronica, probabilmente a causa dei grassi saturi e dei conservanti presenti in questi prodotti.
  • Latticini ad alto contenuto di grassi: i latticini ad alto contenuto di grassi, come il formaggio e il burro, contengono acidi grassi saturi che possono contribuire all’infiammazione.
  • Bevande zuccherate: le bevande zuccherate, come le bibite gassate, sono cariche di zuccheri aggiunti e possono portare a un aumento del peso corporeo e all’infiammazione associata all’obesità.
  • Alto consumo di sale: un’elevata assunzione di sale è stata collegata all’infiammazione e a un aumento della pressione sanguigna, che può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Questo tipo di dieta, spesso associata a uno stile di vita sedentario, può portare all’aumento di peso corporeo e all’accumulo di tessuto adiposo. 
Quest’ultimo è responsabile del rilascio di fattori pro-infiammatori, come l’adipochina leptina
La leptina, scoperta recentemente, è una sostanza che può influenzare negativamente il metabolismo, l’insulino-resistenza e le reazioni infiammatorie.



Alimenti antinfiammatori

Oltre ad alimenti che possono promuovere l’infiammazione cronica esistono anche alimenti che svolgono un ruolo cruciale nella riduzione dell’infiammazione e nella promozione della salute generale.
Le ricerche scientifiche hanno identificato una serie di alimenti noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Uno dei modelli alimentari più studiati e apprezzati è la dieta mediterranea, che include una vasta gamma di alimenti che possono contribuire a contrastare l’infiammazione. 
Questi alimenti comprendono:
  • frutta fresca e frutta secca: la frutta fresca è ricca di antiossidanti, vitamine e minerali che possono aiutare a ridurre la produzione di radicali liberi, noti per contribuire all’infiammazione. Le noci e le mandorle, ad esempio, sono ricche di grassi salutari e possono svolgere un ruolo nella lotta contro l’infiammazione;
  • pesce: in particolare quelli ricchi di acidi grassi omega-3 come il salmone, il tonno e le sardine, hanno importanti proprietà antinfiammatorie. Inoltre, gli omega-3 possono contribuire alla riduzione di proteine infiammatorie nel corpo.
  • cereali integrali: i cereali integrali, come l’avena, il farro e il riso integrale, sono ricchi di fibre e altri nutrienti che possono aiutare a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e ridurre l’infiammazione della parete vascolare;
  • verdure: le verdure, in particolare quelle a foglia verde scuro, sono ricche di antiossidanti e composti fitochimici che possono svolgere un ruolo nella prevenzione dell’infiammazione;
  • olio d’oliva: l’olio d’oliva extra vergine è una fonte di grassi monoinsaturi sani che possono contribuire a ridurre l’infiammazione.


Zucchero e infiammazione

Uno dei fattori alimentari che è stato oggetto di crescente attenzione nella ricerca scientifica è lo zucchero e il suo impatto sull’infiammazione nel corpo. 
Mentre lo zucchero è una fonte importante di energia per il nostro organismo, il suo consumo eccessivo può avere effetti negativi sulla salute, tra cui un potenziale ruolo nell’infiammazione cronica.
Lo zucchero si divide in due categorie principali in base alla sua struttura chimica:
  • Zuccheri semplici: sono costituiti da una o due molecole, suddividendosi in monosaccaridi e disaccaridi. Esempi di monosaccaridi includono il glucosio, il fruttosio e il galattosio, mentre il saccarosio è un esempio di disaccaride, essendo composto da glucosio e fruttosio. Questi zuccheri semplici vengono assimilati rapidamente dal nostro corpo e forniscono energia immediata.
  • Zuccheri complessi: sono costituiti da catene di molecole di zucchero legate assieme e richiedono più tempo per essere digeriti, fornendo energia a lungo termine. Si trovano in alimenti come cereali integrali, pane, pasta, riso, patate e legumi.

fagioli di colori assortiti


Gli zuccheri semplici, in particolare il fruttosio, hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica per il loro potenziale ruolo nell’infiammazione cronica. Durante il processo metabolico, la scissione degli acidi grassi effettuata dal fruttosio stimolare la produzione di sostanze che stimolano l'infiammazione. Gli zuccheri modificati danno luogo all'emissione di composti infiammatori noti come citochine.

Francesca Maria
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